Un artista può anche morire,
ma non senza il suo "Gran Finale".
Paolina a Firenze fece in modo di procurarselo, e con i botti.
In questa città severa con i propri figli ma accogliente, persino deferente,
nei confronti di chi arriva da fuori,
in questo luogo dal superbo passato ma dal presente provinciale,
un'artista come lei non poteva che scavarsi un rifugio sicuro,
ben foderato di fiori e applausi.
Meno assai di soldi.
Ma l'artista mangia soprattutto applausi, senza di essi muore.
E Paolina visse i suoi ultimi anni con il pieno conforto del pubblico.
1923:
muore Gustav Eiffel, padre della sorella gemella di Paolina:
la Torre nata con lei.
In Italia vengono sciolti tutti i partiti diversi da quello Fascista.
Nascono Maria Callas, Giorgio Albertazzi, Benito Jacovitti e Italo Calvino.
1924:
muore Eleonora Duse e nasce Marlon Brando,
muore Franz Kafka e nasce Mike Bongiorno,
muore Giacomo Puccini (vedi foto) e nasce Marcello Mastroianni.
Gli ultimi cinque anni di gloria di Paolina
furono anche gli ultimi della sua vita:
il 1921, anno in cui girò il suo ultimo film e che la rivide in teatro;
il 1922, il 1923, il 1924 e il 1925,
vissuti sempre più alla grande sul palcoscenico.
vissuti sempre più alla grande sul palcoscenico.
Fondò una sua propria ed esclusiva Compagnia, ben studiandone la denominazione:
Compagnia Italiana di Prosa.
E si appropriò della definizione di "esimia artista", che comparve in quegli anni costantemente prima del suo nome, il quale tornò a essere semplicemente
Paolina Pezzaglia.
Paolina Pezzaglia.
Di quel fervido periodo si hanno varie locandine e volantini, attestanti la presenza della Compagnia in tutti i teatri più popolari di Firenze.
A Paolina piaceva andare incontro al pubblico più vasto,
forte delle grandi opinioni già ottenute dalla critica teatrale.
Vediamo quindi agire l'"esimia artista" al Teatro dell'Associazione Impiegati Civili, dal bell'ingresso con sculture e uno stemma in pietra raffigurante un treno a vapore (oggi sede universitaria),
Vediamo quindi agire l'"esimia artista" al Teatro dell'Associazione Impiegati Civili, dal bell'ingresso con sculture e uno stemma in pietra raffigurante un treno a vapore (oggi sede universitaria),
al Teatro della Società del Mutuo Soccorso di Rifredi, tuttora in attività,
così come l'Andrea del Sarto e l'S.M.S. di Careggi,
agli oggi scomparsi Teatro-Arena Casa degli Italiani e Arena Felice Cavallotti,
fino all'ancora esistente, ma con altro nome, Teatro Principe di Napoli di Calenzano (oggi Manzoni), delizioso esempio di architettura teatrale giunta restaurata fino a noi, e del cui palcoscenico anche chi scrive queste note ha avuto il privilegio di calcare, ottantadue anni dopo Paolina,
le "polverose assi".
Si conserva un volantino annunciante l'inaugurazione della Stagione Invernale 1924 in quel teatro, con la
Compagnia Italiana di Prosa
e
Recite straordinarie dell'Esimia Artista
PAOLINA PEZZAGLIA
In fondo vi troviamo persino uno sponsor, un'officina meccanica per biciclette e macchine da cucire, e sul retro tutta una serie di giudizi critici provenienti direttamente dall'album dei ritagli di Paolina, per comprovare la sua caratura nazionale e persino internazionale, con articoli targati Milano, Savona, Trieste, Tunisi, Rovigo, Palermo, Lodi...
In locandine varie si legge tra quelli degli attori il nome di Ruggero Greco,
a volte maggiordomo, altre groom, o Urbano, Serafino, Marcello...
Ma Ruggero non seguirà le orme dei genitori, anche se in qualche circostanza si meritò i plausi di critici che gli pronosticavano un buon avvenire sulle scene.
Ruggero cow-boy. |
La rivista mensile IL RISVEGLIO ci dà un'idea del repertorio della Compagnia col numero del settembre 1924, così elencando il programma del Teatro degli Impiegati Civili:
- La donna nuda - Capolavoro in 4 atti di Bataille.
- La cena delle beffe - Benelli - La parte di Giannetto Malespini viene sostenuta da Paolina Pezzaglia.
- La moglie di Claudio - Dumas.
- Maternità - Dramma in 4 atti di R. Bracco.
- Suor Teresa - Dramma in 4 atti di Camoletti.
- Fedora - Sardou.
- La fiaccola sotto il moggio - D'Annunzio.
- La nemica - Niccodemi.
- Mario e Maria - Commedia in 3 atti di S. Lopez.
- La statua di carne - Capolavoro in 5 atti di T. Cicconi.
Il primo attore che affiancava Paolina era Alfredo Pierattini, mentre si notano tra gli altri Urbano e Prisco Zaccagnini, figli e prosecutori dell'opera di Ugo, creatore di una nota e pregiata azienda locale di oggetti in ceramica policroma oggi molto ricercati dagli appassionati, in particolare per quanto riguarda le riproduzioni dei personaggi disneyani.
Il 1924, il suo penultimo, passa tra grandi successi e omaggi del pubblico.
Anche i compagni, grati, non lesinano onori alla "maestra".
Un bel biglietto su cartoncino apribile ne fa testo. Vi è stampato:
Alla Signora
PAOLINA PEZZAGLIA
Artista e Direttrice
impareggiabile
i compagni e gli amici
offrono
in ricordo della
di Lei
Serata d'Onore.
Firenze, 24 - 2 - 1924.
Il 1925, ultimo anno di vita per lei, vede Paolina costantemente alla ribalta, acclamata e onorata fino alla fine, omaggiata da un pubblico talmente grato da farla immortalare in una statuetta somigliantissima che la ritrae nella scena-madre de "La nemica"
(si veda il capitolo n. 2 di questo Archivio).
Tutto questo fino a pochi giorni prima della morte dell'"esimia artista".
Poi...
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