Vide due Re d'Italia,
Gerolamo.
Il primo, Vittorio Emanuele II, debole e rozzo, dedito a cavalli, caccia e donne, con predilezione per le popolane
(tanto che di lui si diceva fosse fin troppo padre del suo popolo),
era tremendamente geloso di Garibaldi, troppo più slanciato, più biondo e più eroico di lui.
Il Re ghiozzo per vanità si tingeva i capelli, così quando entrò in Napoli
(un paio di mesi dopo l'Eroe dei Due Mondi)
la pioggia battente fece colare la tinta della sua chioma in rivoli bluastri che gli solcarono indecorosamente il viso fino a macchiargli il collo inamidato della camicia. Chissà poi perché lo chiamarono "Il Re Galantuomo"...
Il secondo, Umberto I
(buffo che il primo fosse un "secondo" e il secondo fosse un "primo"...),
si guadagnò invece l'appellativo di "Re Buono"
(anche perché morì ammazzato),
Buono fu anche considerato sempre il bravo
Gerolamo Pezzaglia,
che si trovò una moglie con la quale dette felicemente al mondo una bambina che crebbe tra attori e palcoscenici.
La sua Paolina nacque lunedì 13 settembre 1886
(stesso anno di Vittorio Pozzo, Diego Rivera e Pierre Benoit)
a Milano,
In quell'anno a New York viene inaugurata la Statua della Libertà, Edmondo De Amicis pubblica "Cuore", Robert Louis Stevenson pubblica "La strano caso del Dottor Jekill e del signor Hide", il signor Benz realizza il primo motore a scoppio, a Cuba viene abolita la schiavitù, negli Stati Uniti viene inventata la Coca Cola, ha luogo l'ultima mostra degli Impressionisti, Antonio Meucci ottiene la priorità come inventore del telefono, Thomas Alva Edison brevetta il microfono a carbone... Un anno davvero magico!
Non si conoscono i motivi della scelta del nome Paolina.
Se non fu ispirato da una omonima nonna o dalla celebre sorella minore di Napoleone (morta anche lei a Firenze 100 anni prima della nostra Paolina), fu probabilmente scelto perché la bambina era minuscola:
già Paolo significa "piccolo di statura", figurarsi Paolina!
Nome azzeccato, quindi, anche in seguito.
Ma per quanto riguardò il suo onomastico, forse ignorando che esistevano più sante con lo stesso nome, da un biglietto di auguri presente nel nostro Archivio si evince che veniva festeggiato il 29 giugno, per i SS. Pietro e Paolo:
meglio andare sul sicuro...
Eppure c'è una S. Paolina Vergine e Martire, ritrovata nella catacomba di Priscilla e trasportata a Borgosesia, che si festeggia il 31 dicembre.
C'è poi S. Paolina e Familiari Martiri, uccisa insieme ai genitori Artemio e Candida sulla via Aurelia dai soliti Romani cattivi, festeggiata il 6 giugno.
C'è poi S. Paolina e Familiari Martiri, uccisa insieme ai genitori Artemio e Candida sulla via Aurelia dai soliti Romani cattivi, festeggiata il 6 giugno.
E non dimentichiamo S. Paolina Religiosa, morta nel 1107, la cui ricorrenza cade il 14 marzo.
Per terminare, l'ultima arrivata: S. Paolina del Cuore Agonizzante di Gesù, canonizzata solo nel 2002, la cui festa si celebra il 9 luglio.
Ma lei, vissuta nel periodo di Paolina, non poteva essere allora conosciuta come santa, anche se una sua frase calzerebbe a pennello alla nostra protagonista:
"Nonostante vi siano venti contrari non scoraggiatevi".
Paolina era la gioia, l'orgoglio di papà Gerolamo,
che se ne vantava con tutti lisciandosi i lunghi baffi appuntiti.
Quando poi la piccola gli toccava l'ineludibile gobba
lui era contento e convinto di portarle fortuna.
E se la fortuna di un attore è recitare dall'inizio alla fine della propria vita, allora Paolina di fortuna ne ebbe tanta.
Di vita, poca.
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http://pezzagliagreco.blogspot.com/2011/12/6-la-strana-morte-di-gerolamo-pezzaglia.html
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