sabato 10 dicembre 2011

6 - LA STRANA MORTE DI GEROLAMO PEZZAGLIA


Anno 1899.

Nascono Al Capone e Fred Astaire, Achille Campanile e Jorge Luis Borges, Antonio Ligabue e Humphrey Bogart.
Nasce la FIAT a Torino e il Milan a Milano.

E a Milano muore Gerolamo Pezzaglia, parrucchiere dei divi.


Gerolamo Pezzaglia in un ritratto giovanile

Erano anni duri nella città meneghina, altro che Belle Epoque!
L'anno prima, dal 6 al 9 maggio, vi si era svolta la cosiddetta "Protesta dello Stomaco", in cui persero la vita centinaia di persone.
Il malcontento era salito alle stelle, essendo i salari molto bassi, e quando il prezzo del pane passò da 35 a 60 centesimi al chilo il popolo si ribellò,
e non solo a Milano.
Firenze e Napoli furono messe addirittura in stato d'assedio, altri moti coinvolsero varie zone d'Italia.
Fu però a Milano che successe il peggio. 
Vennero erette barricate improvvisate, il popolo era praticamente disarmato, ma l'Esercito, agli ordini dello spietato Generale Bava Beccaris, sparò ad altezza d'uomo, uccidendo un numero mai precisato di persone, che qualcuno dice intorno alle 800, con oltre 1000 feriti.
Due soli soldati morirono: uno per essersi sparato accidentalmente (stupido),
l'altro fucilato sul posto per essersi rifiutato di sparare sulla folla (eroico).
Una delle conseguenze di questi disperati moti popolari fu l'assassinio del Re Umberto I da parte dell'anarchico Gaetano Bresci, nel 1900, a Monza, commesso per vendicare i morti del '98 e l'insulto della decorazione
conferita dal "buon" Re a Bava Beccaris.
Quest'ultimo avvenimento coinvolse indirettamente anche Paolina, chiamata a Monza un anno dopo, ancora bambina, a commemorare ufficialmente con un monologo l'uccisione di Umberto I.




Le barricate a Milano erano state innalzate anche nella zona
 di Corso Garibaldi,
a due passi dall'atelier di Gerolamo Pezzaglia (vedi foto).
Lui visse da vicino la tragedia, forse vi fu coinvolto,
magari prese pure parte ai moti, ma sopravvisse alla carneficina,
per poi morire poco più di un anno dopo in un modo alquanto curioso.
Paolina aveva 13 anni quando suo padre se ne andò, soltanto quarantaquattrenne, in circostanze, infatti, se non misteriose,
almeno insolite.

Della sua morte si occuparono con un certo rilievo i quotidiani Il Tempo e
Il Giornale del Mattino, riportando le stesse tragiche occorrenze.


Da IL GIORNALE DEL MATTINO del 25 settembre 1899:

LA MORTE DI GEROLAMO PEZZAGLIA
(estratto)

Appassionato per l'arte, il Pezzaglia aveva recentemente dato al teatro una sua graziosa bambina che ottenne un vero successo nel dramma "I due derelitti": egli ne era entusiasta e lietissimo se ne compiaceva con amici artisti e conoscenti. Gerolamo Pezzaglia, il giorno in cui l'assistente municipale Somaini rimase morto sotto il tram in via Legnano, riportò tale viva impressione e dolore - essendo intimissimo amico del disgraziato - che colto da febbre violenta dovette porsi in letto e rapidamente aggravatosi spirò sabato mattina alle 10,20. Il Pezzaglia, universalmente estimato da quanti lo conoscevano, lascia la Moglie Adelinda ed una figlia - la piccola attrice Paolina.


Da IL TEMPO del 24 settembre 1899:

UNA DISGRAZIA NE TIRA UN'ALTRA
(estratto)

Era popolarissimo nel quartiere di Porta Garibaldi il parrucchiere Gerolamo Pezzaglia. Fratello al conosciutissimo capocomico Angelo Pezzaglia... fornitore delle più belle parrucche che comparivano sul palcoscenico. Recentemente poi aveva aggiunto un altro titolo di benemerenza: aveva dato al teatro un suo amore di bambina che aveva furoreggiato in un dramma popolare: "I due derelitti", nel quale appunto la piccola Paolina Pezzaglia disimpegnava la parte d'uno dei protagonisti. Orbene, il povero Gerolamo Pezzaglia, così servizievole verso i comici, così amato da essi, ieri l'altro subì una tale dolorosa impressione alla vista della disgrazia orribile per cui finì sotto le ruote del tram elettrico un amicissimo suo, l'assistente tecnico municipale Somaini - che messosi a letto, s'aggravò rapidamente e iermattina spirò. Aveva 44 anni.

I giornali parlano poi di Angelo Pezzaglia che, impegnato in teatro a Zara, pur precipitatosi a Milano non era arrivato in tempo per rivedere vivo il fratello 
(e Paolina era molto probabilmente con lui a recitare),
 e descrivono i funerali, 

ai quali presero parte molti amici, diversi artisti drammatici, i parenti e gran numero di conoscenti dell'estinto.
Ma cos'era avvenuto? Ce lo dice il Corriere della Sera del 22 settembre 1899:


Il Somaini ebbe dunque la testa spappolata dalla ruota del tram, e questa morte atroce segnò anche la vita di Gerolamo, che, come apprendiamo dalla stampa, aveva visto lo strazio di quel corpo: così quella ruota uccise anche lui, uomo dal fisico fragile, che per il dolore sopravvisse 24 ore esatte all'amico.


Amico di tutti, da tutti stimato, Gerolamo,
sopravvissuto persino alla sanguinosa 
"Protesta dello Stomaco",
morì per amicizia,
 lasciando ricordi gradevoli a chiunque lo avesse conosciuto,
e una figlia piccola ma già famosa alla sua morte.

Niente male, in fondo, per un "gibboso"!


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