sabato 10 dicembre 2011

11 - FINISCE UN SECOLO


I primi 14 anni di Paolina

sono gli ultimi 14 anni di un secolo.

Un secolo importante, pieno di fermenti storici, tecnologici, artistici.
In quella fine-secolo nasce la Tour Eiffel
(nelle foto le fasi della sua costruzione),
in Francia si afferma il movimento pittorico degli Impressionisti
 e sorge il sanguigno Post-Impressionismo di Gauguin e Van Gogh,
giganteggia un nano di nome Henry de Toulouse Lautrec,
 impazza senza che ci se ne renda subito conto un'epoca che solo in seguito, tra gli orrori della guerra, verrà chiamata
"La Belle Epoque".
Tutto il meglio ha un sapore francese.

Paolina viene coinvolta ancora bambina in questa atmosfera quasi di favola: e cos'era, se non una meravigliosa favola, quello che stava vivendo?
Mise così a segno uno dei suoi più significativi successi,
di matrice squisitamente francese:
la sua interpretazione di Fanfan nel dramma di Pierre Decourcelle
"I due derelitti".
Fanfan era un personaggio maschile, e non sarebbe stato l'ultimo
che nella sua vita Paolina avrebbe incarnato, in teatro e al cinema.



Le critiche entusiastiche, come al solito, non mancarono:


* Milano, Teatro Fossati.

"I due derelitti" ("Les deux gosses") furono replicati un migliaio di volte alla Porte Saint-Martin di Parigi, ed ebbero repliche sopra repliche in tutti i teatri popolari d'Italia. Anche ieri furono fragorosamente applauditi. La trovata del dramma è quella di avergli dato a protagonista un monello di nove o dieci anni, Fanfan, che vi recita una grande parte e fa andare in visibilio l'uditorio colla sua intelligenza precoce, la sua malizia, il suo bel cuore, le sue meravigliose avventure e il suo trionfo finale. Il dramma è fatto per lui. Gli altri personaggi - eccetto il secondo derelitto, Claudino - contano nulla benché declamino e si dimenino non poco per la scena. Fanfan è l'eroe e il successo del dramma. E non è a dire quanto il piccolo vagabondo sia stato ieri sera applaudito. La giovanissima attrice che lo rappresentò ebbe tante chiamate al proscenio quante una diva. E fu veramente ammirevole per la sicurezza, la spontaneità, il garbo, lo spirito della recitazione. Si chiama Paolina Pezzaglia, nipote al capocomico della compagnia e figlia del parrucchiere che ha bottega accanto al teatro, nota come un prodigio in tutto il quartiere di Porta Garibaldi.


* Bologna, Arena del Sole.

Da circa due anni si parlava a Bologna dei "Due derelitti", che nessun capocomico si era ancora deciso a rappresentare fra noi. L'aspettativa era quindi molta ed il pubblico che assisteva alla prima recita non rimase punto deluso... Paolina Pezzaglia è una bambina intelligentissima. Recita a meraviglia, possiede intuito artistico ed una comicità naturale e vera. Ha avuto momenti realmente felici che destarono ammirazione grandissima.

* Bisogna dirlo, la piccola Pezzaglia, che recita con semplicità e sentimento, vale certe gonfiate piccole e nulle celebrità da cartoline postali.

* Applausi nutriti e fragorosi all'eroe del dramma Fanfan, parte meravigliosamente sostenuta dalla bimba Paolina Pezzaglia che a soli undici anni recita già da provetta artista!

E così via.




E, fatto non trascurabile che abbiamo scoperto solo nel "tardo" 2012, una delle sue partner ne "I due derelitti" fu quella che in seguito diventò, insieme a Francesca Bertini, la più grande diva italiana del muto: Lyda Borelli.

Nel libro di Antonio Cervi

SENZA MASCHERA
attrici e attori del teatro italiano
(1919)

leggiamo a proposito di Lyda Borelli:


(Andò in) tournée come fanciulla prodigio coi Due Derelitti, in cui ebbe a compagne Paolina Pezzaglia, poi Mercedes Brignone...

Vediamo quindi Paolina citata in mezzo a due attrici, allora bambine, che in seguito si sarebbero fatte un grosso nome.

Lyda Borelli negli anni si fece un nome grandissimo, da vera diva, Paolina no, rimase la generosa attrice che macinava
teatri su teatri, testi su testi, platee su platee. Più alcuni film in cui non raggiunse certo le grandi vette di popolarità della sua collega degli inizi. 
Ma dei due bimbi derelitti la più forte e applaudita era lei, nel ruolo del protagonista, Fanfan
E questo in fondo non è poco.

Ne ricaviamo una conferma da Parma Giovine, dove in un articolo del 1896 si racconta il fiasco de "I due derelitti" recitato dalla Borelli e la Brignone:

L'insuccesso del resto lo si giustifica, ma non fu meritato. "I due derelitti" non valgono né più né meno di tanti altri drammi del genere. Fu dunque questione del momento. Portato al fuoco della ribalta dal buon Angiolone Pezzaglia esso avrebbe sicuramente trionfato.

L'autore dell'articolo cerca di giustificare l'insuccesso riportato da "I due derelitti" nell'interpretazione di Lyda Borelli e Mercedes Brignone, ma evidentemente memore della strepitosa versione con la nostra Paolina e del suo enorme successo non può fare a meno di rimarcare che con la Compagnia del buon Angiolone sarebbe andata ben diversamente.


Lyda Borelli e Mercedes Brignone
Ma non basta: scopriamo anche una piccolissima Paolina già sensibile alle problematiche sociali.
In questa locandina risalente al 16 settembre 1894
(aveva compiuto 8 anni da tre giorni)
la troviamo protagonista e filantropa, anche se il suo cognome vi viene curiosamente mutilato*:

TEATRO DI PAVULLO
Compagnia Marionettistica S. Marco Monticelli e Soci

Questa sera Domenica 16 settembre 1894
Spettacolo di Novità con nuovo e variato trattenimento.

Parte 1. Commedia con le Marionette.

Paere 2. Interessante commedia eseguita in persona in cui piglierà parte l'intera compagnia. LA PROTAGONISTA SARA' LA GIOVINE E PICCOLA PRIMA ATTRICE Paolina Pezzalia.

Questa produzione porta per titolo

IL PRIMO DOLORE

Ultimamente in detta produzione, a Verona per una serrata destò molto
entusiasmo e ricevette molti regali.

Parte 3. IL BALLO   IL MAGO FARAGARAMUS.

Signori Noi speriamo che la filantropia cittadina non verrà meno anche in questa sera cui stante le tante contrarietà da diverse sere non si lavora mentre la stessa Signorina Paolina Pezzalia, fa calda preghiera, a ciò vengano ad onorarla, prestandosi sempre per Beneficenza della Compagnia.

Prezzi   Platea cent. 15   Secondi posti cent. 30   Primi posti cent. 40

ULTIMA RECITA

Pavullo Tip. Scaglioni 1894




Nell'ingenua sgrammaticatezza di questo documento logoro ma illuminante ritroviamo l'atmosfera di un secolo che si avvia alla fine.
E l'Epoque sarà stata anche Belle, ma i teatranti 
facevano la fame, 
e s'inchinavano - servendosene - ai talenti veri,
non importava l'età che avessero.

Paolina, magnanimamente, si prestava ad aiutare i bisognosi, in questo caso nella città natale del padre,
 anche se siamo sicuri che neanche lei navigasse nell'oro.
E il suo album da piccolo prodigio artistico si chiude insieme al secolo con, nell'ultima pagina, una dedica-poesia scritta di pugno da un critico teatrale della rivista L'Arte Drammatica, Guido Miglio, che vi aggiunge, oltre a dei fiori di montagna con nastro tricolore, un suo fine disegno a penna raffigurante una valle con relativo ridente paesino, a simboleggiare una via spianata che porta lontano. Ma in fondo c'è un irto monte che la chiude, arduo da scalare per raggiungere la vetta...




L'arte coltiva, o Paolina cara,
il serto dell'allor ti si prepara!
Ma d'anemone il fiore
conserva con amore:
con la sua muta, mistica favella,
la via t'addita, o Paolina bella!

Guido Miglio
Corrispondente dell'Arte Drammatica




Amore:
che altro nome dare a tutto questo?



* Per le storpiature del cognome Pezzaglia si veda il capitolo n. 28 di questo Archivio.


Per continuare la lettura clicca il link qui sotto
http://pezzagliagreco.blogspot.com/2011/12/12-lalba-del-novecento.html