sabato 10 dicembre 2011

10 - DRAMMI, COMMEDIE, MONOLOGHI...


 



Una vera miniera d'oro,
come il suo nome inciso sopra,
l'album di Paolina.



Vi si può leggere:





* L'ADIGE. Maggio 1895.
TEATRI E NOTIZIE D'ARTE.
Teatro Ristori, Verona.
Paolina Pezzaglia.

Da Mozart in qua, i bimbi prodigi, sono diventati tanto di moda, da riuscir persino antipatici. Eppure davanti a Paolina Pezzaglia, a questa cara bimbetta di sei anni, abbiamo battuto le mani, e calorosamente battuto. Ella recitò il monologo di Zorsa, con una sicurezza ammirabile; la sua vocina fresca, acuta come è proprio dei bambini, fendeva gaia il silenzio del teatro ammirato, ed ella gettava baci e sorrisi con un'aria tra la nonna e la biricchina da strappare i baci. Niuno può fare dei pronostici; l'avvenire è sulle ginocchia di Giove e a noi mortali è conteso il conoscerlo. Ma "se autunno risponde ai fior d'aprile" e se la cara Paolina abbia una seria educazione artistica, noi crediamo ch'ella potrà molto fare: e nel nostro teatro una buona attrice non guasterebbe.

* IL PICCOLO FAUST. Verona, 15 maggio 1895.

Nel "Filo d'erba" abbiamo potuto ammirare quel piccolo portento di sei anni, Paolina Pezzaglia: ella sta in iscena con una franchezza e disinvoltura incredibili a quell'età! Recita e fa le controscene come una vecchia e provetta artista: la cara bimba è entrata nel cammino dell'arte con baldanzosa fiducia; le auguriamo non le venga mai meno il coraggio perché essa è già una promessa: studiando con lena l'avvenire le riserba forse grandi e molti trionfi.

* L'ARENA. Verona, 1895.
Teatro Ristori.

La Paolina Pezzaglia nel monologo: "Paolina nell'imbarazzo" si rivelò un'attrice prodigio. Correttezza, ottimo stile di recitazione, tutto si riscontrò in lei quello che può servire a divenire un'ottima attrice. Gli applausi più entusiastici la vollero più volte al proscenio.

* L'ADIGE. 1895.
TEATRI E NOTIZIE D'ARTE.
Teatro Ristori, Verona.

La fanciulletta Paolina Pezzaglia, nella sua serata di addio ebbe un vero trionfo; il pubblico la volle più volte al proscenio e la festeggiò con ripetuti applausi. Le vennero offerti anche dei regali, fra cui una catenella con medaglione d'oro, un braccialetto d'argento e un orologio d'oro.



Le tournée al seguito della Compagnia dello zio Angelo Pezzaglia erano massacranti: ogni sera un dramma diverso da mettere in scena, e Paolina in quegli anni di fine '800 ne era pienamente coinvolta. Prendiamo a esempio la programmazione del giugno 1896 nell'oggi non più esistente Teatro Reinach di Parma. Grazie all'Archivio del Teatro Regio ne abbiamo notizia attraverso le locandine teatrali ivi conservate. La maratona drammatica, una delle tante della Compagnia, iniziò il 6 giugno, per terminare il 2 luglio. Abbiamo la documentazione di quasi tutte le recite di quel mese scarso. Ovviamente non in tutte poteva essere coinvolta una bambina di nove anni, ma lei c'era in Compagnia, e non le mancarono i ruoli.
Vediamo la presentazione generale del mese di giugno, dove tra gli altri nomi compare anche quello di 
Paolina Pezzaglia.

Nella locandina, contenente i titoli del repertorio della Compagnia e i nomi degli attori, il nome Paolina Pezzaglia purtroppo è poco visibile, perché ricoperto dal watermark dell'Archivio Storico del Teatro Regio. L'abbiamo sottolineato in rosso.




Seguono le 21 locandine giornaliere di cui disponiamo, iniziando dall'8 giugno, mancando quelle iniziali 
dei giorni 6 e 7.

8 giugno 1896
9 giugno 1896
10 giugno 1896
11 giugno 1896
12 giugno 1896

Manca la locandina del 13 giugno.

14 giugno 1896
15 giugno 1896
16 giugno 1896
17 giugno 1896
18 giugno 1896
19 giugno 1896
20 giugno 1896
21 giugno 1896

Manca la locandina del 22 giugno.

23 giugno 1896

Manca la locandina del 24 giugno, ma sappiamo per certo che quel giorno andò in scena "I Tre Moschettieri".
25 giugno 1896
26 giugno 1896
27 giugno 1896

28 giugno 1896
Aggiungi didascalia
29 giugno 1896
30 giugno 1896

Quella del 30 giugno avrebbe dovuto essere l'ultima recita, ma evidentemente fu deciso di allungare di altre due serate il ciclo della Compagnia Micheletti-Pezzaglia, per questo leggiamo "Ultime tre recite della stagione", mentre nella locandina precedente si leggeva "Penultima recita".
Manca la locandina del 1° luglio, quando si recitò presumibilmente "I pezzenti", mentre per l'ultima recita fu evidentemente scelto un altro titolo rispetto a quello annunciato, come vediamo qui sotto.

2 luglio 1896

Abbiamo pubblicato l'intero corpo delle locandine esistenti sia per valorizzare l'eccezionale documentazione di cui siamo venuti a conoscenza, che perché ci si renda conto di quanto fossero estenuanti le tournée delle Compagnie dell'epoca, formate da attori assolutamente straordinari anche se dediti a drammoni popolari tutti lacrime e sangue. 


Nel programma della Compagnia notiamo titoli come "La capanna dello zio Tom" e "Il povero fornaretto di Venezia", che Paolina interpreterà poi sul grande schermo, e "Suor Teresa", che diventerà da adulta uno dei suoi tanti cavalli di battaglia teatrali.
Il Teatro Reinach di Parma

Distrutto dalle bombe nel 1944, il Teatro Reinach fu definitivamente abbattuto e non risorse mai più






          Nel 1895 Marconi effettua la prima trasmissione                                    radiofonica,
Nobel detta il celebre testamento in cui istituisce il Premio a lui intestato,
in Inghilterra vengono ritirate dalle scene le commedie di Oscar Wilde
(vedi foto in testa)
a causa dello scandalo che lo coinvolge,
in Francia Dreyfuss viene condannato e degradato.
Nascono Odoardo Spadaro
e il Cinema,
con la prima proiezione pubblica dei Fratelli Lumière.

Paolina non lo sa ancora, ma entrerà anche lei dentro la celluloide...

Nel 1897 Marconi brevetta a Londra la Radio,
nasce la Juventus e muoiono il Generale Cadorna e Santa Teresa.

 LA PROVINCIA DI MANTOVA. Mantova, luglio 1897.
ALL'ARENA VIRGILIANA.

Un vero prodigio dicemmo ieri parlando della piccola attrice Paolina Pezzaglia, un vero prodigio ripetiamo oggi dopo averla per due sere ascoltata. Naturalezza, passione, coscienza d'arte, nulla le manca e quando si pensa che ad otto anni si può giungere a tanto allora si può ben pronosticare per quella donnina un avvenire fulgidissimo. E abbiamo detto "donnina" e non bambina perché in Pezzaglia Paolina, tutti i sentimenti sono sviluppati in modo eccezionale: la coscienza della vita le si è già rivelata. Nel dramma giudiziario "Il filo d'erba" la piccola attrice ha potuto mostrare tutte le sue ottime qualità, ed il pubblico che l'ha compreso l'ha per due sere clamorosamente applaudita.

La non più esistente Arena Virgiliana a Mantova




Un'approvazione incondizionata,
un compiacimento quasi pedofilo,
un entusiasmo a cui i critici si lasciano ben poco andare, di solito.
Ma per Paolina solo applausi, anche nelle righe di quei vecchi giornali.
Doveva far senso come, in mezzo a tanti attori pregni di quella recitazione ridondante che all'epoca andava per la maggiore, spuntasse un fiorellino di naturalezza quale fu Paolina.
La coscienza della vita le si è già rivelata.

Frase azzeccata.
Era avanti, lei, e d'istinto già recitava come sarebbe stato più consono
un secolo dopo.

Ma anche un secolo dopo, ci giureremmo,
avrebbe fatto sensazione.


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