sabato 10 dicembre 2011

7 - LA MAMMA


Adelinda Monti-Pezzaglia

(1854/1940)

fu fedele e oscura moglie dell'estroverso Gerolamo Pezzaglia, e amorevole madre di Paolina.
Di lei ben poco si sa, tranne che, nata a Parma, fu donna di bassa statura, nobili intenti e risolute mosse, che seguì sempre la figlia in tutta la sua movimentata vita, la assistette durante i momenti più duri, la sostenne nelle circostanze disperate.

Squarci della sua personalità si hanno attraverso la scarsa corrispondenza rimasta, da lei inviata o ricevuta.
Una sua lettera al genero Antonio Greco termina così:

Tua affezionatissima mamma che ti darà gli scapaccioni.
E la signora Adelinda prese parte occasionalmente anche a qualche lavoro teatrale insieme alla figlia, che di solito seguiva, specialmente dopo la nascita del piccolo Ruggero, anche lui coinvolto nelle recite. Di necessità virtù. Infatti abbiamo reperito quanto segue nel libro "Il teatro in Italia nel 1913":



Come si vede, nella Compagnia di Achille Vitti troviamo, in ordine alfabetico, non solo Pezzaglia Greco Paolina, ma anche Pezzaglia Adele. E tra gli attori maschi c'è Greco Ruggero, di appena 5 anni. Tutta la famiglia meno Antonio, che era invece impegnato, nei suoi ultimi mesi di vita, con la Compagnia Renzi-Gabrielli. Quell'Adele Pezzaglia altri non era che lei, Adelinda


Adelinda Monti Pezzaglia in un ritratto giovanile
Quando il 18 luglio 1940 Adelinda muore a Firenze,
dove era stata sepolta la figlia e dove lei era rimasta,
 alloggiata in un modesto appartamento prima insieme al nipote Ruggero, poi da sola,
arrivano attestazioni di condoglianze inaspettate che mettono in luce
quello che dovette essere il suo lignaggio.

L'allora Prefetto di Milano, firma illeggibile ma "voi" tipicamente fascista, scrive su carta intestata:

Al Sig. Ruggero Greco.
A voi ed ai vostri familiari le mie vive condoglianze per la morte della Sig.ra Adelinda Monti.

E una corona di fiori viene inviata dal Barone Egon Von Schacky, dimorante a Firenze, nel prestigioso Lungarno Guicciardini, al n. 1, 

Per sentite condoglianze.

E dottori, professori, imprenditori, cavalieri vari (ne fanno fede i relativi biglietti presenti in Archivio) si uniscono concretamente al dolore del nipote e della famiglia che lui nel frattempo si era creata.
Chi era veramente questa donna?

Solo una vecchietta dignitosa e fiera che aveva visto morire il marito, il genero e la figlia, e che se ne era andata a riposare nello stesso cimitero della sua adorata Paolina?




Dal suo necrologio:

Alle ore 15,20 del giorno 18 Luglio in una vita tutta dedicata a Dio, al lavoro e alla famiglia, cessava di vivere dopo lunghissima malattia sopportata con cristiana rassegnazione
ADELINDA MONTI ved. PAZZAGLIA*
di anni 86.




Fa bene Adelinda a fare una linguaccia al mondo in uno degli ultimi giorni della sua vita: morendo si risparmia tutta 
la Seconda Guerra Mondiale, in cui l'Italia  scelleratamente entra
il 10 giugno 1940, 
solo cinque settimane prima della sua morte.


* Per le storpiature del cognome Pezzaglia si veda il capitolo n. 28 di questo Archivio.

Per continuare la lettura clicca il link qui sotto
 http://pezzagliagreco.blogspot.com/2011/12/8-uninfanzia-di-successo.html